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Crosetto: “A Milano parte della magistratura vuole sostituirsi al legislatore”

Crosetto: “A Milano parte della magistratura vuole sostituirsi al legislatore”

“A Milano una parte della magistratura vuole sostituirsi al legislatore”. A dirlo, a proposito dell’inchiesta che vede indagato anche il sindaco Beppe Sala, è il ministro della Difesa Guido Crosetto. Nelle file del centrodestra anche Enrico Costa, deputato di Forza Italia e vicepresidente della commissione Giustizia della Camera. invita la sua parte politica “a non cavalcare l'inchiesta di Milano”.

Crosetto: “Magistratura vuole sostiturisi al legislatore”

Il ministro Crosetto scrive su X: "So che nessuno si stupirà della mia posizione perché i principi vengono prima di qualunque posizione politica e partitica e quindi continuo a pensare che la magistratura non debba e non possa sostituirsi al corpo elettorale. A Milano una parte della magistratura inquirente ha anche deciso di sostituirsi al legislatore, nel campo dell'urbanistica, del fisco, del lavoro, attraverso interpretazioni normative che a me sembrano, in molte parti, lontane dalle disposizioni di legge ed anzi molto pericolose (a titolo esemplificativo quello che sta avvenendo contro alcune aziende della moda e del lusso, per solo livore ideologico, è incredibile)".

So che nessuno si stupirà della mia posizione perché i principi vengono prima di qualunque posizione politica e partitica e quindi continuo a pensare che la magistratura non debba e non possa sostituirsi al corpo elettorale.A Milano una parte della magistratura inquirente ha…

— Guido Crosetto (@GuidoCrosetto) July 17, 2025

"Spesso - evidenzia ancora il ministro - si cercano di utilizzare queste vicende come occasione per sbarazzarsi dell'avversario di turno, perché a parti inverse si è sempre fatto così. Basta pensare a centinaia di vicende, poi concluse con l'assoluzione, che hanno portato a dimissioni e calvari politici".

"Per me invece - prosegue - questa è l'ennesima occasione per dimostrare la diversità di chi è garantista sempre, di chi cerca di capire leggendo gli atti (non fermarsi alle conferenze stampa ed ai titoli), di chi crede nei principi liberali sempre, a maggior ragione quando toccano gli avversari politici. Spero che, nei tempi veloci che richiedono vicende di tale rilevanza, si possa capire quale è la verità ma nel frattempo continuo a basare i miei giudizi sulla presunzione di innocenza".

Costa: “Centrodestra non cavalchi inchiesta di Milano”

Sempre su X, Costa scrive: "Il centrodestra non cavalchi l'inchiesta di Milano. Respinga la tentazione di una spallata giudiziaria che è su un piatto d'argento, ma che assegnerebbe alla magistratura il potere di sostituirsi al corpo elettorale”.

Il deputato azzurro prosegue: “A Milano la magistratura inquirente ha deciso, sottolineo, ha deciso, di sostituirsi al legislatore, nel campo dell'urbanistica e del fisco, attraverso interpretazioni normative molto discutibili. Una politica matura deve avere questa consapevolezza, prima di tutto, prima di leggere queste vicende come l'occasione per sbarazzarsi dell'avversario di turno. È vero che se fosse accaduto a parti invertite, come è accaduto il Liguria con Toti, quelli del Campo Largo sarebbero a sfilare con la bava alla bocca invocando immediate dimissioni, ma questa è l'occasione per dimostrare che noi siamo diversi, che crediamo nei principi liberali sempre, e li affermiamo innanzitutto quando certe vicende toccano gli avversari politici".

A Milano va in scena il solito copione già visto e rivisto centinaia di volte. Richiesta di arresti, perquisizioni, atti che finiscono sui giornali, la Procura che mena la danza, il Gip che fa l'opossum, il clamore mediatico, l'opposizione che chiede le dimissioni, pur tra mille…

— Enrico Costa (@Enrico__Costa) July 17, 2025
La Repubblica

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